Lo stampaggio a compressione è una tecnica di produzione impiegata nel settore biomedico per la produzione di componenti destinati all’impianto nel corpo umano. Tuttavia, un ostacolo significativo alla produzione di questi dispositivi è la necessità di garantire la biocompatibilità dei materiali utilizzati.
Sul mercato sono disponibili numerosi additivi progettati per limitare la reattività dei radicali, ma purtroppo molti di essi presentano problemi di biocompatibilità, requisito fondamentale per qualsiasi prodotto destinato all’uso interno nel corpo umano.
Uno dei droganti biocompatibili ampiamente studiato per la stabilizzazione del polietilene di grado medicale è la vitamina E, nota anche come alfa-tocoferolo. Questa vitamina, presente in molti alimenti di origine vegetale, è essenziale per il metabolismo umano.
La stabilizzazione del polietilene ad altissimo peso molecolare (UHMWPE) mediante l’aggiunta di vitamina E rappresenta un metodo alternativo per garantire la resistenza all’ossidazione senza compromettere le proprietà meccaniche del materiale. Esistono due approcci principali per introdurre basse concentrazioni (0,05%-1%) di vitamina E nell’UHMWPE.
Il primo metodo prevede la miscelazione di vitamina E liquida con polvere di UHMWPE prima del processo di estrusione delle barre e dell’irradiazione per la reticolazione. Il secondo metodo, invece, prevede la diffusione della vitamina E all’interno di UHMWPE già consolidato e reticolato.
L’aggiunta di concentrazioni minime di vitamina E al polietilene elimina efficacemente il problema dell’ossidazione, aumentando così la longevità del materiale e garantendo la sicurezza e l’affidabilità dei dispositivi destinati all’uso medico. Questa tecnica rappresenta un importante sviluppo nel campo della produzione di materiali biocompatibili per l’industria biomedica.